Ovvero: è bello che Geopop parli di pneumatici, ma bisogna essere sempre precisi sennò si rischia di passare informazioni sbagliate!
Qualche giorno fa mi è capitato di vedere questo video di Geopop su Youtube.
Devo dire che è un bel video: Andrea Moccia, il creatore e volto di Geopop, è una persona competente e un bravo divulgatore che spazia per gli argomenti più vari.
Il video in questione è intitolato “Perché ci sono i solchi nel battistrada e cosa cambia tra pneumatici estivi, invernali e quattro stagioni?” e al suo interno ha inserito tante nozioni utili per l’automobilista che approccia al mondo dei pneumatici in modo semplice, diretto e con una grafica molto esplicativa.
Se non vi va di cliccare il link, ve lo posto per comodità:
Tra i tanti argomenti parla di:
- le differenze tra i vari tipi di pneumatici: in particolare tra estivi, invernali e 4 stagioni
- la scelta di quelli giusti per ogni stagione
- test di frenata nelle varie condizioni di guida
- come viene creato un pneumatico, tutti i materiali che lo compongono e le sue varie lavorazioni
- infine l’impatto ambientale dei pneumatici.
Sono pure un po’ invidioso… magari avessi io la sua presenza scenica davanti una telecamera ma, ahimè, sono un timidone e poi sono troppo impegnato a fare il bravo gommista per poter fare pure l’influencer!
Comunque vi invito a vederlo e di prestare attenzione a TUTTO ciò che dice perché è tutto bello, tutto perfetto ma…
…ma non è tutto oro quel che luccica!
Intanto premetto che non voglio screditare Geopop in nessun modo, anzi, quello che dice durante (quasi!) tutto il video è la sacrosanta verità; dovrebbero esserci più informazioni così sull’argomento pneumatici, soprattutto sul loro utilizzo nella stagione di riferimento.
Devo fare però delle correzioni ad alcune informazioni che Geopop da nel video perché possono passano per verità innocue mentre sono invece, secondo il mio parere (e cioè, di uno che ha solo 30anni di esperienza nel settore), pericolose ai fini della sicurezza stradale per l’automobilista medio che segue il suo canale.
La mia perplessità si è manifestata dal minuto 6:44 ed ora ti racconto passo passo le informazioni di Geopop che mi hanno spiazzato:
Prima informazione: “quanto durano in realtà i pneumatici”
In questo frame del video Geopop afferma che “in via precauzionale si consiglia la sostituzione dopo 10 anni dalla data di fabbricazione”.
Intanto mi fa sorridere quando dice “in via precauzionale” perché significa che, secondo lui, volendo potresti sostituire i pneumatici anche DOPO i dieci anni di vita con tutta calma.
Ma, a parte la mia puntualizzazione, è proprio il concetto di base che è SBAGLIATO!
Immagina di usare i tuoi pneumatici tutti i giorni della tua vita da dieci anni a questa parte e di lasciarli esposti a buche, asfalto rovinato, gelo, sole cocente, intemperie, ecc…. in dieci anni i tuoi pneumatici diventano talmente usurati e pericolosi che avresti dovuto cambiarli già da almeno 5 anni… altro che a 10 li cambi in via precauzionale!
E se ti sembrano ancora buoni tranquillo, sicuramente saranno diventati di pietra – e quindi totalmente inadatti a circolare in sicurezza – perché avranno perso le caratteristiche di elasticità e adattamento all’asfalto proprie di un pneumatico ancora performante.
Non dimentichiamoci che i pneumatici sono l’unica cosa che tiene l’auto attaccata all’asfalto e se non sono in condizioni ottimali diventano PERICOLOSI per te e per gli altri.
Ce ne avrei di cose da dire sull’argomento, ma andiamo avanti con le anomalie del video.
Seconda informazione: “cambiare troppo i pneumatici è un costo per l’ambiente”
Un’altra informazione che da Geopop nel video è che i pneumatici si cambiano troppo presto, ben prima del limite massimo di sicurezza di 1,6 mm raccomandato dal Codice della Strada; cambiarli che ancora ci sono 3/4 mm di battistrada per lui non va bene e chi ne fa le spese, in modo grave, è l’ambiente.
Tralasciamo il fatto che i pneumatici posso essere sostituiti per le motivazioni più diverse tipo usura anomala dovuta all’assetto sbagliato dell’auto, al tipo di guida dell’utente, alla superficie stradale che si percorre abitualmente, rotture improvvise della gomma, ecc. ecc., e seguiamo il suo ragionamento…
Se parliamo di ambiente, è vero che i PFU (Pneumatici Fuori Uso) in esubero creano un danno ambientale grave, ma per combattere questo tipo di inquinamento LA SOLUZIONE NON E’ invitare l’automobilista medio a portare i pneumatici fino al limite massimo di usura (o di cambiarli dopo 10 anni) compromettendo la sua sicurezza su strada e quella degli altri…
Capisco la sua posizione e la sensibilità per un ambiente che è sempre più esposto al nostro inquinamento
…ma la giusta soluzione (anzi l’unica), e lo dico per esperienza 30ennale nel settore, è quella di far funzionare in maniera ottimale la filiera del riciclo dei PFU.
Ma che cos’è la filiera del PFU?
E’ quel meccanismo che, se funziona come dovrebbe, serve a riciclare il 100% dei pneumatici dismessi destinandoli a molteplici usi diversi come Ecopneus ci mostra sul suo sito: aree giochi per bambini, sicurezza stradale, pavimentazioni sportive, campi da calcio/padel/ecc. e tantissimi altri utilizzi.
Ma per farla funzionare a dovere è necessario combattere l’evasione fiscale che da anni imperversa nel settore, complice soprattutto la compravendita online di pneumatici a basso costo attraverso società offshore che gestiscono questo mercato e che spediscono pneumatici in Italia e in Europa non versando agli Stati interessati la tassa per lo smaltimento del PFU che, per chi non lo sapesse, serve proprio per garantire un riciclaggio al 100% del pneumatico.
Siete voi utenti che comprando i pneumatici nel modo corretto e in maniera responsabile garantite il funzionamento di questa filiera.
Ma è un argomento complicato e pieno di nebbia nella quale le Forze dell’Ordine si muovono da anni cercando di regolamentare tutto lo schifo che gira intorno ai rifiuti speciali (PFU, appunto) e che anche noi del settore cerchiamo di combattere con tutte le nostre forze.
Ridurre questa piaga che ci flagella da anni a un “non cambiate le gomme perché l’ambiente ne risente” mi sembra solo una raccomandazione superficiale di chi, delle problematiche del settore, sa poco o niente.
La soluzione a tutto questo NON E’ di certo arrivare a rischiare la vita su pneumatici senza più battistrada (a 1,6mm, per noi del settore, è come se fosse inesistente), bensì acquistare SEMPRE E REGOLARMENTE i pneumatici dal proprio gommista di fiducia spendendo spesso di più ma è QUESTO il vero prezzo da pagare per un ambiente più pulito e una filiera del riciclo che funziona.
Assolutamente, non la propria vita.
Perché il gommista da cui acquisti, se è onesto, le tasse le paga tutti i giorni garantendoti un servizio sempre attivo e quindi un riciclo del pneumatico usurato che funziona al 100%.
Questo avrebbe dovuto consigliare Geopop all’utente per aiutare l’ambiente e invitare l’automobilista a sostituire i pneumatici solo ed esclusivamente dal gommista e non online.
Aiutare l’ambiente ha un prezzo che non può essere quello della tua vita o quella degli altri, piuttosto, se vuoi sentirti ecologico, investi nel riciclaggio dei PFU acquistando sempre i pneumatici dal tuo gommista di fiducia.
Terza informazione: “prestazioni sull’asciutto…”
Ma la parte più problematica è dal minuto 8/8:10 circa dove Geopop dice delle cose che, se inserite in un contesto urbano com’è quello in cui ci troviamo quotidianamente con la nostra auto, diventano pericolose per l’utente ignaro che le ascolta.
Afferma che:
- “più la gomma è usurata più aumentano molte prestazioni sull’asciutto come l’aderenza al fondo stradale e il consumo di carburante.”
- E poi, direttamente collegato a quello che dice sopra n. 1: “come sanno i fun del motorsport, pensate alle gomme slick che sono lisce e non intagliate e sono più performanti.”
- E in ultimo “dove l’usura incide è sul bagnato ma a tutt’oggi mancano dei dati che lo affermano”.
Perché queste affermazioni sono pericolose?
Mi sembra così ovvio che quasi mi vergogno a dirlo: perché noi, quando andiamo al lavoro/in giro con la nostra auto, NON dobbiamo usare delle gomme slick.
Noi NON usiamo l’auto in un circuito di Formula 1 dove l’asfalto è completamente diverso e dove vanno usate gomme concepite per quel mondo e che vanno scaldate a dovere per l’uso agonistico (le slick, appunto) a cui sono destinate.
Noi usiamo l’auto in un contesto urbano dove l’unica performance che devono avere i nostri pneumatici NON è la velocità ma la SICUREZZA, perché l’auto è un’arma che può ammazzare la gente e lo vediamo tutti i giorni al telegiornale quando si parla di cronaca.
Noi non possiamo fare i pit-stop per togliere le slick e mettere pneumatici da pioggia quando serve, non siamo a Silverstone.
Dobbiamo avere sotto l’auto dei pneumatici adatti alle nostre strade (disastrate) che riescono a tenerci ben saldi all’asfalto in ogni condizione atmosferica (quindi con le dovute scolpiture) e di guida e che ci permetto un pronto arresto del mezzo in caso di necessità SEMPRE.
Se stai allegramente andando a 140 su una strada urbana perché credi che le tue gomme lisce ti rendano l’Alonso del quartiere e nel mentre fanno due gocce, voglio vedere se ti attraversa di colpo nonna Maria cosa succede.
Facciamo prima, te lo dico io: tu non riesci a frenare perché ti manca quella componente essenziale che le salverebbe la vita e cioè l’ATTRITO giusto. Quindi nonna Maria ci lascia le penne.
In auto bisogna andare PIANO e guidare con PRUDENZA.
È bello fare un video e parlare di alta velocità e prestazioni da Formula 1 prendendo like, ma tutto questo si scontra con la nostra realtà urbana ed extraurbana dove:
- un’auto veloce può ammazzare la gente;
- dei pneumatici lisci NON ti rendono “performante” (per citare Geopop) in fase di frenata improvvisa con asfalto umido.
Quindi, ricapitolando: pneumatici lisci, no buoni – pneumatici con battistrada, buoni.
Semplice.
Quarta informazione: “Studi mancanti sull’usura dei pneumatici sul bagnato”
Per quanto riguarda questa informazione, Geopop dice che, ad oggi, non ci sono studi in materia sui pneumatici usurati sul bagnato, ed è corretto.
Infatti esiste un programma, concordato dall’IWGWGT (Informal Working Group on Wet Grip on Worn Tyres) presso la Commissione Economica per l’Europa presso le Nazioni Unite (UNECE), che dal 2024 regolamenterà i test sulle soglie di omologazione per l’aderenza sul bagnato dei pneumatici usurati.
Questo per dare all’utente maggiori possibilità di fare sempre acquisti ragionati e senza sprechi.
Quindi, dove sta la parte su cui non sono d’accordo? È presto detto.
Mi chiedo, infatti, se gli utenti penseranno al fatto che:
- I test sui pneumatici lasciano sempre il tempo che trovano perché è dalla notte dei tempi che sono finanziati dai Produttori di pneumatici che pagano di più. Brutto dirlo, ma è così.
- Ogni pneumatico ha una storia a se che è ben diversa da quella di un pneumatico nuovo da testare e omologare perché, ovviamente, è nuovo e quindi privo di ogni vizio!
Mi spiego meglio su questo punto: compri il tuo pneumatico nuovo che ha un’omologazione che ti dice che a tot km e con tot mm di battistrada impieghi X metri per frenare su asfalto bagnato.
Bellissimo, fantastico, top.
Peccato che, da quel momento in poi, le strade che percorrerà quel pneumatico quotidianamente per migliaia di km non sono le strade del Touring Club Svizzero ma, ahimè, sono quelle Italiane che fanno abbastanza schifo.
Inoltre, lo stato di usura di un pneumatico dipende oltre che dalle strade che percorri abitualmente, anche da:
- la pressione corretta dei pneumatici,
- il tuo stile di guida (aggressivo, sportivo, tranquillo, ecc.),
- l’usura delle varie parti meccaniche dell’auto (ammortizzatori, braccetti, cuscinetti, ecc)
- quanta manutenzione farai durante i chilometri che percorrerai e cioè inversioni di pneumatici, regolazione periodica dell’assetto, gonfiaggio regolare dei pneumatici, ecc..
Insomma, le variabili sono talmente tante che è molto, molto difficile stabilire una soglia che vada bene per ogni pneumatico. Si, si può dire che in condizioni perfette il pneumatico usurato può avere determinate performance sul bagnato ma, nella vita reale lo trovo quasi impossibile.
L’unica cosa che può darti una misura esatta di quanto è consumato un pneumatico è l’occhio esperto di un professionista (gommista) che può giudicare, non solo l’usura dello stesso, ma lo stato della sua salute in generale.
Ti invito a visitare il sito di Pneumatici sotto controllo dove trovi tante schede utilissime sui danneggiamenti che possono avere i pneumatici nel corso della loro vita e che ne pregiudicano la sicurezza su strada.
Come vedi, non esiste solo l’usura del battistrada, ma sono molteplici i fattori da considerare su un pneumatico usato.
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Se invece non sei d’accordo con me va bene in ogni caso e puoi lasciarmi una tua impressione lo stesso: la critica, se costruttiva, è ciò che fa muovere il mondo dell’informazione e ti spinge a studiare sempre di più!
Per restare sempre in argomento PFU, ti lascio il link all’articolo del nostro Blog: “PFU e pneumatici pagati poco: 2/3 cose che devi sapere“, che può aiutarti a capire meglio il mondo del riciclo dei pneumatici usurati.